Milano, 6 settembre 2019
In occasione dell’inaugurazione dell’Anno Accademico 2019/20 del Master M7 ‘Lavoro con i bambini, i giovani e le famiglie: un approccio psicoanalitico all’osservazione’, che AIPPI Milano offre come partner della Tavistock Clinic di Londra e della University of Essex, la relatrice commenterà il lavoro di Claudia Porro, diplomata Master M7. Patrizia Gatti oltre ad essere Course Lead del Master, è docente di Infant Observation ed è proprio da questa esperienza che trae alcune delle considerazioni sulla funzione comunicativa del pianto del neonato. Un pianto – un disagio confuso – da decifrare, da comprendere, su cui la madre si deve via via sintonizzare. In conclusione la relatrice fa una piccola digressione sulla storia delle lacrime: negli ultimi decenni molte riflessioni sono state dedicate al pianto sia da studiosi di letteratura sia da storici e antropologi (molto meno dagli psicoanalisti) che hanno dimostrato il senso di un’analisi scientifica del pianto e la sua potenzialità conoscitiva. Il pianto ha sempre qualcosa da insegnare a chi è capace di ascoltarlo e di farsene contagiare, è un atto conoscitivo che rinforza la consapevolezza di chi lo compie, di sé e del mondo.
Inaugurazione Anno Accademico M7 e D1 2019/20
Milano, 6 settembre 2019
In occasione dell’inaugurazione dell’Anno Accademico 2019/20 del Master M7 ‘Lavoro con i bambini, i giovani e le famiglie: un approccio psicoanalitico all’osservazione’, che AIPPI Milano offre come partner della Tavistock Clinic di Londra e della University of Essex, la relatrice commenterà il lavoro di Claudia Porro, diplomata Master M7. Patrizia Gatti oltre ad essere Course Lead del Master, è docente di Infant Observation ed è proprio da questa esperienza che trae alcune delle considerazioni sulla funzione comunicativa del pianto del neonato. Un pianto – un disagio confuso – da decifrare, da comprendere, su cui la madre si deve via via sintonizzare. In conclusione la relatrice fa una piccola digressione sulla storia delle lacrime: negli ultimi decenni molte riflessioni sono state dedicate al pianto sia da studiosi di letteratura sia da storici e antropologi (molto meno dagli psicoanalisti) che hanno dimostrato il senso di un’analisi scientifica del pianto e la sua potenzialità conoscitiva. Il pianto ha sempre qualcosa da insegnare a chi è capace di ascoltarlo e di farsene contagiare, è un atto conoscitivo che rinforza la consapevolezza di chi lo compie, di sé e del mondo.
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